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Come misurare l’impatto dell’AI di Google sulle performance del tuo sito

Impatto dell’AI di Google sulle ricerche online

Negli ultimi mesi Google ha dichiarato che l’introduzione dell’intelligenza artificiale nei risultati di ricerca sta migliorando l’esperienza degli utenti, generando più ricerche e clic considerati di “qualità”. Secondo l’azienda, le persone non solo esplorano nuovi tipi di query, ma dedicano anche più tempo ai contenuti visitati. Tuttavia, i dati forniti sono limitati e lasciano spazio a dubbi: cosa significa davvero “qualità” e come misurarla in modo concreto?

Come agenzia specializzata in SEO, creazione di contenuti e sviluppo di siti web, AM Partners supporta le aziende nell’interpretare questi cambiamenti e nell’adattare ad essi la propria strategia digitale. L’analisi dei dati reali del sito diventa lo strumento più affidabile per capire se l’AI di Google stia portando visitatori realmente interessati o riducendo le opportunità di traffico, offrendo così la base per decisioni di marketing più mirate ed efficaci.

Impatto Ai di Google: che cosa si intende per “clic di qualità”

Google definisce un “clic di qualità” come l’interazione in cui l’utente, dopo aver aperto un risultato, non torna immediatamente alla pagina dei risultati di ricerca. In altre parole, il clic è considerato di valore quando il contenuto visitato risponde in modo soddisfacente all’intento di ricerca, inducendo la persona a rimanere più a lungo sulla pagina o a compiere ulteriori azioni.

Questa definizione, seppur intuitiva, presenta alcune criticità. Google non fornisce dati dettagliati su come venga misurata concretamente la qualità, né specifica le soglie temporali o comportamentali che determinano se un clic sia “buono” o meno. 

Per chi si occupa di SEO e content marketing, questa mancanza di trasparenza rende indispensabile basarsi su metriche proprietarie. Attraverso strumenti come Google Analytics 4 e Google Search Console, è possibile monitorare indicatori come:

  • tempo medio di permanenza sulla pagina
  • tasso di rimbalzo
  • numero di pagine viste per sessione
  • conversioni generate

Comprendere come il pubblico interagisce con i contenuti permette di individuare quali pagine soddisfano meglio le esigenze degli utenti e quali richiedono interventi mirati, così da migliorare la qualità del traffico e incrementare le opportunità di conversione.

Come misurare l’impatto dell’AI di Google sulle ricerche organiche

Valutare se l’introduzione dell’AI di Google stia influenzando il posizionamento e il traffico del proprio sito richiede un’analisi strutturata dei dati. Il primo passo consiste nell’utilizzare Google Search Console per osservare il click-through rate (CTR) delle query a più alto volume. Confrontare i dati di periodi precedenti e successivi a maggio 2024, quando gli AI Overviews hanno iniziato a diffondersi, consente di capire se determinate ricerche abbiano registrato cali di clic pur mantenendo impression stabili. Questo fenomeno può indicare che gli utenti trovano risposte direttamente nelle sintesi generate dall’AI senza visitare altre pagine.

Il secondo elemento da monitorare riguarda l’engagement. Attraverso Google Analytics 4 è possibile misurare la durata media delle sessioni, le sessioni coinvolte, la profondità di scroll e altre interazioni significative. Un aumento di questi valori potrebbe suggerire che i visitatori arrivano sul sito con un interesse più mirato, mentre un calo può segnalare clic meno motivati.

Un’ulteriore analisi utile consiste nell’osservare quali formati di contenuto stiano guadagnando visibilità. Google sta integrando sempre più forum, video, podcast e contenuti con voci autentiche nei risultati, a discapito di pagine puramente informative. Confrontare le performance di tutorial, recensioni e contenuti multimediali rispetto a pagine statiche può aiutare a individuare nuove opportunità editoriali.

Infine, non bisogna guardare solo alle perdite di traffico, ma anche alla sua redistribuzione. Le ricerche e le tipologie di contenuti richiesti dagli utenti stanno cambiando, e riconoscere queste tendenze consente di adattare la strategia SEO in modo proattivo.

Come adattare la strategia di content marketing considerando l’impatto dell’AI di Google

L’evoluzione dell’AI nei risultati di ricerca impone un approccio al content marketing più flessibile e orientato ai nuovi comportamenti degli utenti. Il primo passo è comprendere che non basta più puntare esclusivamente sulle keyword ad alto volume: serve sviluppare contenuti che rispondano a domande specifiche, offrano approfondimenti e integrino formati diversi.

L’analisi delle performance passate aiuta a capire quali tipologie di contenuti funzionano meglio. Se video, podcast o articoli in stile guida mostrano un aumento di traffico e interazioni, conviene potenziare questi formati. Allo stesso tempo, è utile ottimizzare i testi esistenti per renderli più pertinenti alle query conversazionali che l’AI tende a favorire.

Alcune azioni concrete includono:

  • arricchire i contenuti con dati originali, esempi e case study per aumentarne l’autorevolezza
  • inserire elementi multimediali per migliorare l’esperienza utente e il tempo di permanenza
  • curare titoli e meta description per massimizzare il CTR anche in presenza di AI Overviews
  • aggiornare regolarmente le pagine per mantenerle competitive nei risultati di ricerca

È altrettanto importante diversificare le fonti di traffico. Investire in newsletter, social media e collaborazioni con altre piattaforme può ridurre la dipendenza dal solo traffico organico, mitigando l’impatto di eventuali cambiamenti algoritmici.

Infine, monitorare costantemente i dati permette di testare, valutare e correggere la strategia. In un contesto in cui Google sperimenta continuamente nuove modalità di presentare i risultati, la capacità di adattamento diventa un vantaggio competitivo decisivo per mantenere e far crescere la propria visibilità online.

Trasformare i cambiamenti in opportunità in base all’impatto dell’AI di Google

L’integrazione dell’intelligenza artificiale nei risultati di ricerca sta modificando le dinamiche di visibilità online. Di fronte a definizioni poco chiare e dati limitati da parte di Google, la strada più efficace è affidarsi all’analisi delle proprie metriche per capire come il traffico e il comportamento degli utenti stiano realmente cambiando.

Monitorare CTR, engagement e performance dei diversi formati di contenuto consente di individuare tendenze e adattare le strategie di conseguenza. Questo approccio non solo aiuta a mantenere stabile il posizionamento, ma offre anche spunti per intercettare nuovi segmenti di pubblico e migliorare la qualità delle interazioni.

Come partner strategico, AM Partners supporta le aziende nel tradurre questi dati in azioni concrete: dall’ottimizzazione SEO alla creazione di contenuti su misura, fino alla gestione integrata di blog e social media. L’obiettivo è trasformare le sfide introdotte dall’AI di Google in occasioni per rafforzare la presenza digitale e ottenere risultati misurabili.

Intelligenza artificiale e Google: rispondiamo alle tue domande

1. Cosa sono gli AI Overviews di Google?

Sono sintesi generate dall’intelligenza artificiale di Google, integrate nei risultati di ricerca per fornire risposte immediate alle domande degli utenti.

2. I clic di qualità influiscono sul posizionamento SEO?

Non direttamente. Tuttavia, un alto livello di interazione e permanenza sul sito può essere interpretato da Google come un segnale di contenuto utile e pertinente.

3. Come capire se l’AI sta riducendo il mio traffico organico?

Analizza CTR, impression e metriche di engagement su Google Search Console e Google Analytics, confrontando i dati prima e dopo l’introduzione degli AI Overviews.

4. Quali contenuti funzionano meglio con l’AI di Google?

Formati autentici e coinvolgenti come tutorial, recensioni, podcast e video, che offrono valore aggiunto rispetto a una semplice risposta testuale.

A cura di AM Partners – Agenzia di comunicazione specializzata in SEO, content marketing e sviluppo di siti web responsive.

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