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SERP di Google: tutto quello che devi sapere sui nuovi risultati di ricerca

Posizionamento sui motori di ricerca

Le aziende che sfruttano la rete per comunicare con i clienti, in particolare attraverso i contenuti presenti sul proprio sito web o blog, hanno come obiettivo posizionarsi tra i primi risultati proposti dai motori di ricerca ed in special modo da Google.

Molti studi, infatti, hanno dimostrato che i contenuti posizionati nella prima pagina della SERP portano molto più traffico rispetto agli altri (il primo link può ottenere anche fino al 33% di click rispetto agli altri, con ben il 75% dei click totali relativo ai risultati della prima pagina – 2017, SearchEnginePeople).

Tuttavia, non esistono delle regole precise o dei criteri ben definiti rispetto a quali contenuti possono essere giudicati dal motore di ricerca degni del primo posto in SERP. Tutto quello che sappiamo è che più i contenuti sono inerenti all’argomento della query, trattati in modo esaustivo ed utili per l’utente, maggiore è la probabilità di posizionarsi in SERP.

Chiediamoci, quindi, ha senso cercare di focalizzarsi solo sulla ricerca del posizionamento dei propri contenuti? Se è vero che più traffico significa generare più lead, le aziende devono comprendere che la SERP cambia, evolve e, soprattutto, cerca di adattarsi alle esigenze degli utenti che navigano in rete ed il processo non è del tutto lineare come si potrebbe immaginare.

La SERP di Google non è solo 10 link

La SERP di Google non è più solo link, ma anche box e snippet posizionati al di sopra dei link proposti. Queste nuove feature, che sono state create per rendere più semplice la navigazione agli utenti, sono altamente utilizzate e, non a caso, da quando sono comparse, il click-through-rate del primo link è diminuito fino al 21% (2017, Internet Marketing Ninjas).

Se hai un’attività, allora perché non concentrarsi prima nell’implementare ed ottimizzare la tua scheda Google My Business, per esempio? AM Partners offre un valido aiuto nella redazione, messa online e gestione di questo tipo di contenuto.

Ogni SERP è diversa

Nel 2005 Google ha introdotto la Personalized Search (letteralmente ricerca personalizzata), che dal 2009 è applicata anche agli utenti che non hanno effettuato il login Google. La Personalized Search si basa sul tentativo del motore di ricerca di interpretare le intenzioni della persona in base alle ricerche precedenti, la location, il tipo di device utilizzato ed al comportamento di fronte ad una SERP (click-throughs, pogo-sticking, ecc…).

Nessun utente, quindi, vedrà mai una SERP identica al 100% rispetto a quella di un’altra persona!

Non tutte le query sono uguali

Spesso, quando un utente digita una query nella barra di ricerca questa può essere interpretata in modi diversi. Prendiamo la parola Roma: qualcuno si potrebbe riferire alla città, altri alla squadra di calcio, altri ancora si aspettano di trovare informazioni sul comune.

Nella formazione della SERP, Google prende in considerazione queste differenti aspettative e le propone tutte, così da soddisfare i bisogni dell’utente (non a caso, infatti, digitando Roma si potrebbero ottenere anche immagini, video o notizie).

Tutto ciò è particolarmente vero quando si prendono in considerazione keyword short-tail generiche con un alto volume di ricerca. Cercare di posizionarsi per queste parole chiave, specialmente se si è una piccola azienda, è quasi impossibile. Più facile, invece, posizionarsi per keyword specifiche e geolocalizzate o relative al proprio brand.

Google è in continua evoluzione

Google non è un prodotto finito, ma cambia ed evolve costantemente. I criteri generali sui cui si basava una SERP ieri potrebbero non essere più gli stessi oggi. Cosa si può fare? Nulla, eccetto continuare a pubblicare contenuti utili all’utente ed interessanti.

In base alle modifiche negli algoritmi, un contenuto oggi in quinta posizione potrebbe arrivare presto in prima o viceversa, per esempio, oppure si potrebbero vedere ruotare i primi risultati tra i tre meglio posizionati: Google, infatti, è impostato così da verificare qual è il contenuto più performante e queste prove vengono effettuate spesso, soprattutto per le query con un alto volume di ricerca.

Posizionarsi primi su Google è un ottimo risultato, ma non l’unico che conta: il focus principale deve sempre essere l’interesse dell’utente. Contatta subito AM Partners per conoscere di più sui servizi di SEO copywriting e comunicazione digitale proposti dalla nostra azienda, vedrai che risultati!

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